Montegrano e il Familismo Amorale: Una Comunità Paralizzata dall’Interesse Privato

28.04.2025

 Lo studio di una cittadina del Sud Italia rivela come l'assenza di valori collettivi e l'ossessione per il vantaggio familiare abbiano soffocato l'impegno civico, alimentato la corruzione e impedito il progresso sociale.  

Purtroppo dobbiamo darvi la cattiva notizia che il nostro viaggio tra gli studi di Banfield è ufficialmente giunto al termine con quest'articolo. Per concludere la sezione abbiamo deciso di raggruppare il capitolo 7 e 8, andando a focalizzarci sul FAMILISMO AMORALE, al quale già avevamo accennato. Buona lettura!


Nel cuore di Montegrano, piccolo comune simbolico del Mezzogiorno italiano, si svela una dinamica sociale che va ben oltre i confini locali: quella del familismo amorale, un termine che, pur non perfetto, descrive con precisione una struttura di valori dove l'unico orizzonte morale è quello della famiglia nucleare. Ogni altra relazione è valutata sulla base dell'opportunità personale.

La regola d'oro? Massimizzare il vantaggio materiale per la propria famiglia. Tutto il resto — impegno politico, senso civico, solidarietà collettiva — diventa superfluo se non dannoso. Così, Montegrano diventa emblema di una società bloccata: senza cooperazione, senza fiducia, senza slanci altruistici.

Il ritiro dalla vita pubblica: un vuoto di responsabilità

A Montegrano, nessuno si occupa del bene comune se non in cambio di un vantaggio personale. L'assenza di associazioni civiche e la scarsa partecipazione alla vita pubblica riflettono una mentalità profondamente radicata: il cittadino non si sente parte di un progetto collettivo, ma solo spettatore — e talvolta vittima — di decisioni prese altrove.

Il caso di Giovanni Gola, un mercante benestante, mostra come nemmeno le élite locali si sentano chiamate all'azione politica. Gola afferma apertamente che il suo unico interesse è il profitto: niente politica, niente impegno, niente rischi. In un ambiente dove si presume che ogni politico agisca per arricchirsi, persino l'idea di un servizio pubblico sincero sembra una favola.

Quando il potere è lasciato a sé stesso

Anche i pochi funzionari pubblici presenti, come Farmuso, si sentono impotenti. Le loro idee rimangono lettera morta perché non esiste una cultura del confronto o del sostegno collettivo. Nessuno ascolta, nessuno collabora. La fiducia nei confronti delle autorità è minima, e il cittadino medio si sente privo di strumenti per esercitare pressione o proporre cambiamenti.

In questo vuoto, si alimentano la corruzione e l'inefficienza. Le persone non denunciano le malversazioni: o perché temono ritorsioni o perché vedono la disonestà come una pratica normale. I controlli sono interni, gestiti da altri funzionari, spesso complici o inerti. L'idea stessa di moralità pubblica appare scomparsa.

Economia e lavoro: il profitto sopra ogni diritto

Nel rapporto tra datore di lavoro e lavoratore emerge con chiarezza un'altra conseguenza del familismo amorale: l'abuso sistematico del potere economico. Gli operai vengono sfruttati, i diritti negati. I datori agiscono senza temere conseguenze. Il profitto è l'unica legge. Questa logica permea anche altri ambiti: persino il farmacista limita la disponibilità dei farmaci, anteponendo l'interesse privato al bisogno collettivo.

Religione, scuola, professioni: nessun rifugio morale

Nemmeno le istituzioni religiose offrono un'alternativa: le rivalità tra sacerdoti impediscono qualsiasi cooperazione oltre i confini parrocchiali. Gli insegnanti, scoraggiati e disillusi, fanno il minimo indispensabile. Il sistema educativo riflette una società stanca, senza fiducia e senza motivazione. Il farmacista, l'impiegato, il docente: tutti sembrano rinunciare al ruolo pubblico delle loro professioni.

Emigrazione e solitudine sociale

Anche l'aiuto degli emigrati è visto come una speranza disillusa. I legami familiari, se deboli, non portano supporto economico. In mancanza di una vera rete comunitaria, la solidarietà non attecchisce, e la povertà resta un destino difficilmente modificabile.

Politica: tra disillusione e cinismo

La partecipazione politica non è ispirata da ideali, ma da calcoli materiali immediati. I cittadini votano chi offre qualcosa subito, non chi propone riforme durature. In questo clima, la democrazia perde significato: non è più un progetto condiviso, ma un mercato di scambi opportunistici.

Inoltre, l'amministrazione illegale diventa routine: le leggi sono ignorate se non conviene rispettarle. E quando non ci si fida delle istituzioni, il senso di impotenza si trasforma in apatia.

L'illusione dell'ordine: meglio l'autorità che il caos

Nelle testimonianze più anziane, si intravede persino una nostalgia per il fascismo, visto non come ideologia, ma come ordine e sicurezza. In un mondo dominato dall'egoismo, l'idea di libertà viene sacrificata in nome della stabilità. È un dato inquietante: quando il bene collettivo scompare, la tentazione autoritaria riemerge.

Una società senza fiducia è una società ferma

Nel complesso, Montegrano rappresenta il fallimento della cooperazione. Quando nessuno è disposto a fare sacrifici per l'altro, quando il sospetto è la regola e la fiducia l'eccezione, le istituzioni si svuotano, la società si paralizza e il progresso diventa impossibile.

"In una società di famiglie amorali, nessuno farà l'interesse del gruppo, tranne che per il suo vantaggio privato farlo."

Questa frase riassume l'intero problema: nessuna visione comune, nessuna azione collettiva, solo sopravvivenza individuale. Ma senza collaborazione, nessuna comunità può crescere.



Montegrano non è solo un caso locale. È uno specchio che riflette ciò che accade quando l'interesse privato diventa la sola bussola morale. È un monito: senza fiducia, senza altruismo, senza responsabilità condivisa, ogni società è destinata all'arretratezza, alla frammentazione e al disincanto.

Coltivare una cultura della cooperazione è oggi più che mai una necessità. Non solo per Montegrano, ma per tutte le comunità che aspirano a un futuro migliore. 

Vi ringraziamo per l'attenzione e come sempre vi aspettiamo al prossimo articolo!

Per qualsiasi domanda o curiosità non esitate a contattarci nella pagina "contatti".


Scritto da Anna Maria Santella.

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